Cosa tratta
Cosa fa
L’osteopata utilizza le mani. Mani che gli permettono di percepire anche piccolissime variazioni che avvengono nei tessuti delle strutture corporee, siano essi visceri, muscoli o articolazioni, e a rimuovere quelle situazioni che ne impediscono il perfetto funzionamento. Così facendo assicura sollievo in caso di dolori, limitazioni e altri sintomi locali, ma non solo. Agisce localmente, ma indirettamente, anche su tutto il sistema, ristabilendo il corretto funzionamento del sistema nervoso autonomo, che condiziona molti elementi e parametri del corpo umano, come la pressione nervosa, il battito cardiaco, la frequenza respiratoria.
Per fare tutto questo, è necessario sottoporsi a una seduta, che dura dai 45 ai 60 minuti circa e che prevede quattro momenti fondamentali. Il colloquio iniziale, durante il quale l’interessato espone la sua problematica. La valutazione osteopatica, che permette allo specialista di eseguire una serie di test di osservazione e di palpazione finalizzati a valutare la struttura, i tessuti molli, il sistema cranio-sacrale. Il trattamento vero e proprio, che prevede l’utilizzo delle mani: dalle manipolazioni articolari, che correggono le posizioni spaziali delle articolazioni secondo i loro assi di movimento, a quelle viscerali, che ristabiliscono la mobilità e la motilità di un organo. Da ultimo, il colloquio finale, che dà l’opportunità all’osteopata di esporre alla persona le problematiche riscontrate, le possibili cause e gli eventuali suggerimenti utili per migliorare la propria situazione.
Cosa cura
L’osteopatia è adatta in caso di dolori muscoloscheletrici e/o di limitazioni di movimento, ma non solo. Infatti, l’osteopata può essere la figura di riferimento anche per trattare molte altre problematiche, come cefalee, stanchezza cronica, otiti, sinusiti, e disturbi digestivi, oltre che traumi articolari e muscolari, cervicalgie, lombalgie, artrosi. Da consigliare anche a scopo preventivo, per correggere quei difetti di postura e quei malfunzionamenti (per esempio dolenzie) che, nel tempo, potrebbero dare origine a malattie vere e proprie.